Nato nell\'allora centro di Bari (1938), i miei primi ricordi sono legati a molteplici tentativi di tradurre le mie impressioni di vita in varie forme plastiche: tutto mi sembrava potesse essere tradotto e detto con l\'ausilio di tecniche pittoriche, scultoree e tante altre da inventare.
Fin dai primi anni dell\'adolescenza, dopo la fine della seconda guerra mondiale - i bombardieri americani rasando i tetti dei palazzi nel fragore possente dei motori -, già conoscevo i più grandi pittori e scultori del mondo, PRECURSORI E ARTEFICI di una forma d\'arte che consente una libertà di espressione assoluta, raggiungibile soltanto fornendo un lavoro intriso di AUTENTICITA\', tiranno dell\'ASTRATTISMO. TURNER, KANDINSKY (prima opera astratta nel mondo:1907), MALEVITCH, MONDRIAN, HARTUNG... L\'unica forma di arte a cui aspiravo, pur conscio che senza una tecnica ed un vissuto non ci fosse nulla da dire, quindi mi impegnai a percorrere tutti gli stadi intermedi per acquisirli, lavorando molto e studiando nel contempo la storia dell\'arte, dalle pitture rupestri - grotte di LASCAUX - a quella contemporanea. Durante il servizio di leva nella cittadina di SAN GIORGIO A CREMANO (a 56 metri sul mare sul versante occidentale del VESUVIO), da una delle finestre del magazzino vestiario (e mia stanza da letto) di cui - insieme al Parco Radio e all\'Armeria - avevo la responsabilità distributiva, dipingevo, a richiesta, il famoso cono tronco vulcanico e il suo riflesso sul mare (venduti ancor prima che li portassi a compimento) che si prestava ai miei esercizi...eseguiti svogliatamente ma indispensabili, al pari dei nudi, ritratti, nature morte. Poco prima di congedarmi dipinsi, naturalmente, un olio su tela totalmente astratto, il primo. Il COSMO! Lo offrii ad un amico (FRANCO CUSTODERO che amerei rincontrare!), permaso sbalordito nell\'esaminarlo. Lo offri a sua volta al padre, cultore d\'arte. La sua critica fu lusinghiera e cio\' si diffuse rapidamente nella cerchia degli amici, conoscenti e vicini, facendo salire considerevolmente i prezzi delle mie...\"opere\". Tra i primi collezionisti e vicini di casa, c\'è una contessa, non proprio generosa nel valutare il prezzo del mio lavoro (tuttavia le sono tanto, tanto grato!), ma un giorno il signor conte (l\'ho sempre visto in guanti bianchi!), li valuto\' altrimenti, e i prezzi salivano a vista d\'occhio. (Benché all\'infuori di divulgare il mio lavoro - tramite cui si analizza in modo esaustivo l\'essenza dell\'essere umano - non risenta minimamente alcun bisogno di esprimermi altrimenti, tuttavia, se si rivelasse necessario farlo al fine... di \"promuovere\" il mio lavoro, di certo non nato per sostare indefinitamente nei ripostigli! Ebbene potrei tentare. \"Peut-être à la prochaine!\")
Fin dall\'infanzia attratto dalle arti plastiche, si cimenta nelle diverse discipline. Disegno, pittura, modellatura... Più tardi seguirà per alcuni mesi un affreschista specializzato in soggetti religiosi. Intraprende lo studio della STORIA DELL\'ARTE.
Avendo assolto al servizio di leva (Arma di Taggia, Roma, San Giorgio a Cremano), fronteggia la difficile impresa di comporre senza l\'ausilio dell\'ambigua figurazione nella libertà creativa assoluta e l\'implicita esigenza di un\'altrettanto assoluta autenticità.
Seguono anni di un\'attività febbrile con prevalenti compiti di ricerca e di formazioe. Viaggio a PARIGI e in NORMANDIA. Vi incontra la donna che diverrà sua moglie.
ALCUNE TAPPE:
1970 Partecipa a un\'esposizione di gruppo a ROUEN. Presenta un \"COLLAGE\" reinventato, divenuto un poderoso strumento di espressione al servizio del suo stile già affermato. Tecnica che permette di rivalizzare con la ricchezza cromatica che consente la classica pittura all\'olio.
1971 Invio di quattro tele al 22° GRAND PRIX INTERNATIONAL DE DAUVILLE. Riceve un diploma d\'onore e l\'invito a esporre su una nave di crociera.
Viene invitato dal tesoriere JEAN-PAUL TOURBATEZ a una prima esposizione al \"SALON DE ROUEN\" Ospite del MUSEO DELLE